Sistema dei finanziamenti scientifici in Italia

Sistema dei finanziamenti scientifici in Italia

Il sistema italiano di finanziamento alla ricerca scientifica pubblica utilizza circa lo 0,55% del PIL nazionale. Questo dato si confronta con la media europea dello 0,76%.

La spesa annua dello Stato italiano per la ricerca accademica raggiunge circa €9 miliardi, distribuiti tra università, enti pubblici e progetti competitivi. L’Italia ha più di 90 università pubbliche e oltre 100 enti di ricerca riconosciuti dal Ministero.

Ogni anno vengono pubblicati piĂą di 300 bandi per attivitĂ  scientifiche. Alcuni sono gestiti a livello nazionale. Altri fanno parte di programmi europei.

I soggetti principali

  1. Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR). Gestisce fondi diretti per progetti universitari e assegni di ricerca.
  2. Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Coordina reti tematiche e riceve finanziamenti stabili.
  3. Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN). Sviluppa progetti di fisica teorica o sperimentale.
  4. Istituto Superiore di SanitĂ  (ISS). Eroga fondi per ricerche biomediche.
  5. Regioni. Offrono contributi locali attraverso fondi europei.

Ogni ente pubblica bandi con requisiti diversi. Le risorse non sono distribuite in modo omogeneo sul territorio.

Tipologie di finanziamento disponibili

I fondi per la ricerca si dividono in due categorie principali. Una riguarda progetti competitivi. L’altra riguarda contributi diretti o ordinari. I bandi competitivi includono la selezione tramite commissioni scientifiche. I fondi ordinari finanziano strutture e stipendi, ma non richiedono una gara. I programmi più utilizzati hanno scadenze annuali. I fondi si assegnano in base al punteggio ottenuto. I criteri si basano su qualità scientifica, fattibilità tecnica e impatto previsto.

I bandi nazionali per gruppi scientifici

  1. PRIN (Progetti di Rilevante Interesse Nazionale). Destinati a gruppi universitari. Finanziamento medio: €250.000. Durata: 36 mesi.
  2. FISR (Fondo Integrativo Speciale per la Ricerca). Dedicato a settori strategici. Importo: fino a €1 milione.
  3. PNRR – Missione 4 Componente 2. Include dottorati, infrastrutture e partenariati. Budget complessivo: oltre €11 miliardi tra 2022 e 2026.
  4. Bandi per dottorati innovativi. Cofinanziati dal MUR. Quota media pubblica: €24.000 a dottorando.
  5. Progetti PRIN-PNRR. Avviati nel 2023. Coinvolgono almeno tre atenei. Risorse fino a €600.000 per progetto.

Tutti i bandi richiedono rendicontazione tecnica e amministrativa. Ogni spesa deve essere documentata.

Tabella: confronto tra alcuni strumenti attivi

ProgrammaBudget medioDurata massima
PRIN€150.000 – €300.00036 mesi
FISRfino a €1.000.00036 mesi
PRIN-PNRR€400.000 – €600.00036 mesi
Dottorati PNRR€24.000 per anno36 mesi

Per approfondire i criteri e i metodi di valutazione applicati ai progetti, puoi leggere l’articolo Metodi di Valutazione dei Progetti Scientifici nei Concorsi di Ricerca Italiani.

Come si accede a un bando scientifico?

Ogni procedura prevede passaggi tecnici. La domanda viene caricata su piattaforme ministeriali. I documenti principali includono:

  • Titolo del progetto
  • Obiettivi scientifici
  • Struttura del gruppo di ricerca
  • Piano temporale e fasi operative
  • Preventivo economico dettagliato
  • Dichiarazioni di responsabilitĂ 
  • Lettere di intenti degli enti coinvolti
  • Curriculum dei partecipanti
  • Valutazione dei rischi
  • Strategia di diffusione dei risultati

Ogni voce viene valutata con punteggio. I fondi sono assegnati solo ai progetti che superano la soglia minima. I risultati vengono pubblicati online.

Ostacoli frequenti nel sistema italiano

Molti ricercatori segnalano criticità strutturali. I tempi tra domanda e assegnazione sono lunghi. La media nazionale supera gli otto mesi. La complessità burocratica è alta. Ogni spesa deve seguire criteri rigidi. Il personale amministrativo interno non sempre è formato. I bandi non hanno una terminologia unificata. Alcuni programmi usano schemi obsoleti. Le piattaforme digitali risultano spesso poco intuitive. Le università piccole ricevono meno fondi. Il 70 % dei PRIN 2022 è stato assegnato a dieci atenei. I gruppi senza esperienza faticano ad accedere.

Segnali positivi e opportunitĂ  recenti

Nel periodo 2023–2025 si è registrato un aumento delle risorse. I dottorati finanziati dal PNRR hanno superato quota 10.000. I partenariati estesi hanno attivato 14 reti scientifiche nazionali. Ogni rete riceve tra €80 e €120 milioni. I progetti riguardano ambiente, energia, tecnologie quantistiche e medicina. Le università hanno creato nuovi uffici per il supporto ai bandi. I ricercatori con accesso a supporto tecnico hanno una probabilità maggiore di vincita.

Le Regioni del Mezzogiorno pubblicano bandi mirati per giovani. Alcuni includono bonus per chi non ha mai ricevuto fondi. Il numero di bandi con valutazione trasparente è in crescita. I punteggi sono pubblici. Le graduatorie possono essere consultate liberamente. Anche la Commissione Europea ha premiato progetti italiani con ERC Starting Grant. Nel 2024 i ricercatori finanziati sono stati 47.

Conclusione

Il sistema dei finanziamenti scientifici in Italia è articolato, ma offre reali possibilità. Serve preparazione, chiarezza nella proposta e conoscenza delle scadenze. I gruppi con maggiore struttura partono avvantaggiati, ma anche i ricercatori alle prime armi possono ottenere fondi con idee solide e ben presentate.

Chi vuole iniziare dovrebbe esplorare i portali del MUR, dei principali enti di ricerca e delle regioni. Partecipare è anche un’occasione per crescere professionalmente, costruire reti e accedere a nuove risorse.

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